Prevenire l’insufficienza venosa, è possibile?

Innanzitutto vediamo cos’è. È una condizione spesso ereditaria che comporta una disfunzione delle valvole venose e quindi ristagno di sangue nelle gambe e caviglie, con conseguenti sintomi.

L’insufficienza venosa ha 6 stadi di gravità,da 0 a 6. Si fa riferimento alla classificazione CEAP, che e’ internazionale.

Ora, nello stadio 0, non si hanno segni di insufficienza venosa, ma solo sintomi quali pesantezza di gambe e a volte gonfiore. Nello stadio 6 si hanno le ulcere non cicatrizzate.

Poi ci sono gli stadi intermedi. È auspicabile che la malattia venosa venga diagnosticata agli stadi precoci, 0 o al massimo 1.

In questa fase si riesce a prevenire, o quantomeno a ritardare e comunque a ridurre notevolmente la possibilità di evoluzione.

Quando si arriva allo stadio 2, quello delle vene varicose, diventa più difficile curarla, anche se ci sono cure anche in questo stadio.

Quindi, nelle persone che hanno una certa ereditarietà, o che svolgono lavori molto sedentari, o accusano sintomi quali pesantezza, dolore o gonfiore, o alcune anche piccole vene visibili, devono sottoporsi alla visita flebologica con ecocolordoppler.

Questo consente di stabilire se realmente si ha una insufficienza venosa, poiché spesso il dolore e la pesantezza di gambe possono essere dovute ad altre cause.

Qualora si diagnostica una insufficienza venosa si metteranno in atto provvedimenti di igiene di vita ed eventualmente integratori specifici e/o calza elastica, che daranno subito un beneficio al/alla paziente.

L’insufficienza venosa può manifestarsi anche nei giovani, a partire dai 14 anni, quando c’è una forte componente ereditaria.